Formazione Nazionale Istruttori
Scapole alate: cause e rimedi
In questo articolo vediamo insieme quali sono le cause delle cosiddette “scapole alate” e come è possibile correggere questo difetto posturale attraverso l’esercizio fisico. Se hai questo problema, oppure sei un professionista in ambito sportivo o del benessere questo articolo può aiutarti ad individuare le cause e le possibili strade per rimediare a questo tipo di paramorfismo, a seconda dell’età e del grado di gravità del problema.
Scapole alate e postura
Come nel caso delle scapole alate, le origini di molti difetti di postura che colpiscono la zona delle spalle e della schiena risalgono spesso all’età scolare, durante la quale si rileva un’alta incidenza di patologie a carico dell’apparato locomotore. I soggetti più predisposti sono quelli che conducono una vita sedentaria o che assumono quotidianamente posture inadeguate, sia in statica che in dinamica. Ciò provoca scarso controllo neuromuscolare e scarsa forza e resistenza muscolo-scheletriche, che portano a modificazioni importanti alla postura.
Una scapola alata è un sintomo di un’altra condizione, piuttosto che una lesione stessa. È dove la scapola sporge sulla schiena, piuttosto che appoggiarsi contro il retro della parete toracica.
Scapole alate: definizione
Quello delle scapole alate è senz’altro il paramorfismo più diffuso a carico della zona spalle-schiena. Si presenta tramite scapole che si aprono, che quindi non aderiscono alla parete toracica, ma risultano leggermente sollevate e orientate verso l’esterno. Il disturbo è associato a dorso curvo, iperlordosi lombare, spalla anteriorizzata e braccia ruotate verso l’interno. Il difetto delle scapole alate è dovuto a un atteggiamento posturale errato: i muscoli adduttori delle scapole, poco stimolati, presentano un livello scarso sia di forza sia di elasticità, per cui non riescono più a fissare le scapole al torace, allontanandole dalla linea mediana del corpo verso l’esterno. Il difetto delle scapole alate è spesso sottovalutato perché si crede regredisca durante il processo di crescita: talvolta questo può accadere, ma sono decisamente maggiori i casi in cui il difetto si stabilizza o peggio aumenta nel tempo, se non si interviene in maniera adeguata già in giovane età.
Sintomi della scapola alata
La scapola alata è di solito abbastanza evidente visto che le scapole sporgono verso l’esterno dalla parte posteriore. I pazienti possono lamentare dolore alla scapola anche con una pressione quando si è seduti. Se il danno è causato da una lesione con conseguente danno ai nervi, il paziente può avere un aumento della limitazione della spalla e dolore alla scapola.
I sintomi variano da persona a persona a seconda della causa sottostante nonché dei muscoli e dei nervi coinvolti. La maggior parte delle persone con alette scapolari ha una scapola che sporge. Questo può rendere scomodo sedersi su una sedia o indossare uno zaino.
Se la scapola alata è il risultato di danni ai nervi, può causare debolezza nei muscoli del collo, delle spalle e delle braccia. Questa debolezza può rendere difficile sollevare, tirare e spingere oggetti pesanti.
Le scapole alate spesso influiscono sulla capacità di alzare il braccio sopra la spalla. Può anche essere associato ad altri sintomi, tra cui:
- dolore o fastidio al collo, spalle e schiena;
- fatica;
- una spalla cadente.
Cosa causa le scapole alate?
Le scapole alate sono quasi sempre causate da danni a uno dei tre nervi che controllano i muscoli delle braccia, della schiena e del collo:
- il lungo nervo toracico, che controlla il muscolo dentato anteriore;
- il nervo scapolare dorsale, che controlla i muscoli romboidi;
- il nervo accessorio spinale, che controlla il muscolo trapezio.
Lesioni e interventi chirurgici possono entrambi causare danni a questi nervi e muscoli.
Infortuni
Una varietà di lesioni può danneggiare nervi e muscoli importanti, portando a una scapola alata.
Lesioni traumatiche
Un trauma contusivo ai nervi che controllano i muscoli del collo, della parte superiore della schiena e della spalla può portare ad alare scapolare. Esempi di trauma contusivo includono lussazione della spalla o stravolgimento del collo in un modo insolito.
Lesioni da movimento ripetitivo
I movimenti ripetitivi possono anche causare lesioni. Questo tipo di infortunio è comune tra gli atleti, ma può anche essere causato da attività quotidiane, come ad esempio:
- lavare la macchina;
- scavare;
- tagliare siepi;
- usare le braccia per puntellare la testa mentre si è sdraiati.
Lesioni non traumatiche
Le lesioni non-trattamentali non sono causate dalla forza fisica. Invece, possono essere causati da:
- malattie virali, come l’influenza, la polio o la tonsillite;
- reazioni allergiche ai farmaci;
- overdose di droga;
- esposizione a tossine, come erbicidi;
- alcune condizioni mediche, come difetti cardiaci congeniti, radicolopatia cervicale e distrofia muscolare.
Scapole: disfunzioni e cause
Le principali alterazioni a carico delle scapole sono:
- scapole alate;
- spalle addotte;
- dislivello tra le due scapole;
- asimmetria delle scapole.
Ginnastica Posturale: prevenzione e trattamento delle scapole alate
E’ sempre indicato mantenere uno stile di vita salutare e attivo, sin da bambini. Per prevenire l’insorgenza delle scapole alate, o arginare la degenerazione limitando anche gli effetti negli altri distretti corporei correlati, è indicato seguire un programma di ginnastica posturale appositamente studiato per questo tipo di paramorfismo, a seconda dell’età e del grado di gravità del problema.
Nei primi anni di vita, l’esercizio è generico e tende a dare le giuste informazioni per impostare il corretto assetto posturale e la migliore dinamica nello svolgere i movimenti.
In questo modo si danno al bambino le giuste informazioni per mantenere una corretta postura, prevenendo i paramorfismi.
Per quanto riguarda il soggetto che abbia già sviluppato le scapole alate, e che quindi senta dolore anche in altri distretti correlati (come abbiamo visto, dorso, colonna, spalle, braccia), gli esercizi mirano al riequilibrio e al rafforzamento della muscolatura, soprattutto deltoide posteriore e trapezio centrale. Questo porta al miglioramento della situazione globale del soggetto e soprattutto alla prevenzione, arginando la degenerazione e la possibilità di disturbi correlati sempre maggiori e dolorosi.
E’ sempre necessario consultare uno specialista ed essere seguiti da un operatore qualificato che sappia organizzare le sessioni di ginnastica posturale con esercizi adatti al soggetto, dopo aver eseguito la raccolta delle informazioni tramite dei test appositi che verifichino i vizi posturali presenti e trattabili.
I cicli di ginnastica potrebbero richiedere da un mese fino a un anno di allenamento, per consolidare i risultati; le tempistiche variano in base all’età del soggetto, allo stato della muscolatura implicata e alla reazione che si riscontra nell’organismo dopo le prime sessioni.
E’ importante ricordare che una correzione di una postura deficitaria non giova solo al fisico, donando trofismo generale a tutti i distretti muscolari, ma porta un importante riscontro anche a livello mentale: il soggetto si sentirà più sicuro di sé e più predisposto quindi all’interazione sociale.
Trova lo specialista più vicino a te