Formazione Nazionale Istruttori
Ginnastica Posturale e lordosi
DEFINIZIONE DI LORDOSI
La lordosi è una curvatura a convessità anteriore sul piano sagittale della colonna vertebrale.
Con una corretta lordosi la pressione viene distribuita uniformemente sui pilastri anteriore (disco e corpo vertebrale) e posteriore (faccette articolari), quindi la colonna vertebrale resta ben solida e capace di sopportare pressioni di una certa intensità. Qualora la curvatura fosse notevolmente accentuata (maggiore di 40-50 gradi circa rispetto alla norma) possiamo definirla come patologica: si parla quindi di Iperlordosi.
Studi dimostrano che non ci sono particolari differenze tra l’angolo lordotico lombare medio tra popolazioni di razze o età differenti, mentre dimostrano un più ampio angolo lordotico lombare le donne rispetto ai maschi.
Classificazione
L’iperlordosi si classifica innanzitutto in base alla zona interessata:
- Lordosi cervicale: si forma generalmente come meccanismo di compenso ad un dorso curvo, come reazione per ristabilire l’equilibrio perduto;
- Lordosi dorsale: si classifica a sua volta in paralitica, se dovuta a paralisi dei muscoli estensori del collo di compenso, se si verifica nei casi di cifosi cervicale o lombare;
- Lordosi lombare: la curva è regolare e di grande ampiezza e generalmente presenta l’antiversione del bacino e il ventre pendulo.
Le cause sono varie:
- insufficienza dei muscoli estensori per paralisi degli spinali lombari;
- insufficienza dei muscoli flessori, particolarmente dei retti;
- insufficienza dei glutei;
- retrazione dei muscoli psoas-iliaci;
- peso dei visceri;
- lordosi totale: la concavità va dall’occipite al sacro, ma è un caso molto raro e si riscontra principalmente nelle affezioni nervose molto gravi.
Cause
Le cause dei diffetti della lordosi sono difficili da delineare, per alcuni è una conseguenza dell’ipercifosi, per altri viceversa la causerebbe: entrambe le ipotesi sono valide, per la teoria che ogni distretto corporeo è collegato agli altri e che ogni disturbo quindi si può ripercuotere in altre zone dello stesso apparato o di altri.
Dal punto di vista eziologico, l’iperlordosi può essere primitiva o secondaria.
Iperlordosi primitiva
È quella che deriva da malformazioni congenite delle vertebre o del sacro. I difetti in questione riguardano:
l’emivertebra ventrale, in cui la parte anteriore è più alta della posteriore.
Il sacro acuto: l’angolo lombare tende a diminuire e si avvicina all’angolo acuto, l’angolo lombo-lombare e della cifosi dorsale aumenta, il piatto sacrale tende a orizzontalizzarsi; in questo caso si tende più a una ipolordosi perché si verifica un raddrizzamento della lordosi lombare e della cifosi dorsale come compensazione.
Il sacro arcuato: sia l’angolo lombo-sacrale che quello lombo-lombare tendono ad aumentare, le vertebre sacrali inferiori si inclinano verso il basso, quelle superiori verso l’alto e il piatto sacrale si pone verticalmente. In questo caso si ha sempre un’accentuazione della curva e per compenso anche della cifosi dorsale.
La spondilolisi e la spondilolistesi: questi disturbi sono generalmente associati ai disturbi lordotici. La spondodilolisi è causata da un difetto di fusione a livello dell’istmo tra le faccette articolari superiori della vertebra inferiore e quelle inferiori della vertebra superiore. La spondilolistesi invece è lo slittamenteo verso il cavo addominale di un corpo vertebrale sull’altro, consentito anche dalla spondilolisi; spesso è dovuto a una frattura pregressa della parte interarticolare ed è frequente anche nei bambini che praticano sport ad alti livelli.
Iperlordosi secondaria
E’ quella che deriva da fenomeni di compenso di natura statica o muscolare. Può essere di due tipi:
- Di origine PATOGENA, come in caso di lussazione bilaterale dell’anca, lesione traumatica del rachide lombare, distrofia muscolare progressiva. Nei casi di lussazione e lesione, dapprima si interviene sulle cause tramite intervento chirurgico per ricomporre la malformazione. Nei casi di distrofia, il trattamento prevede la ginnastica correttiva per ritardare il processo degenerativo.
- Di tipo PARAMORFICO, che deriva da una contrattura degli estensori della colonna lombare e dell’anca oppure da una contrattura in flessione dell’anca. La ginnastica correttiva è incentrata su esercizi di rilasciamento.
Nei casi di iperlordosi secondaria quindi l’intervento si pone l’obiettivo di lavorare sulla causa principale per attenuarla o eliminarla, per poi intervenire con un programma di ginnastica correttiva che ripristini l’equilibrio e il trofismo.
La lordosi nel bambino
Nel bambino la lordosi si verifica come un aumento dell’insellatura lombare che si ripercuote sulla parte anteriore dell’addome. Le cause sono diverse:
- ipotrofia addominale;
- difetti di deambulazione;
- compensi ad altri disturbi come il dorso curvo;
- cattive abitudini, postura scorretta, esercizi sportivi non adatti all’età o svolti in maniera errata.
TRATTAMENTO. Come ogni campo d’azione della Ginnastica Posturale®, si comincia con la raccolta e l’analisi delle informazioni psicofisiche del bambino. La ginnastica mira innanzitutto a eliminare la causa che porta all’iperlordosi, ripristinando le corrette posture e la corretta respirazione, bloccandone quindi l’evoluzione. E’ importante creare una situazione di gioco che sia da stimolo al bambino, in modo che le nuove modalità siano interiorizzate come gesti quotidiani, operando un’efficace prevenzione.
La lordosi nell’adolescente
In questo caso l’insufficienza riguarda soprattutto l’ipotrofia dei muscoli della parete addominale, quindi l’addome risulta prominente.
TRATTAMENTO. È legato al tipo di causa in atto. L’atteggiamento viziato può dipendere da:
alterazioni della statica: si agisce tramite una ginnastica di educazione motoria preventiva e compensativa del difetto principale;
errata tecnica respiratoria: la ginnastica è concentrata sulle tecniche e sul controllo della respirazione, sia addominale, sia toracica.
La lordosi nell’adulto
Le cause di iperlordosi nei soggetti adulti sono molte, sia fisiche che derivanti da stili di vita errati, per cui possono essere correlate a:
- malformazioni ossee;
- logorio dei tessuti;
- meccanismi di compenso;
- rigidità e contrattilità;
- reazioni di difesa antalgica;
- mancanza di esercizio fisico;
- atteggiamenti viziati e trascurati.
TRATTAMENTO. Tenuto conto della molteplicità delle cause e dell’individualità del soggetto, la ginnastica correttiva nell’adulto si concentra soprattutto su esercizi addominali lenti e di sforzo fisico graduale, senza eccessi. Si articola in diverse fasi:
ginnastica addominale: non deve essere limitata al potenziamento dei muscoli, ma deve prendere in considerazione gli aspetti anatomo-funzionali del singolo individuo, favorendo uno sviluppo armonico della zona, che si ripercuote sull’intero organismo portando benefici a livello di postura, respirazione, statica e mantenimento della corretta posizione da parte dei visceri.
Esercizi di mobilizzazione e sbloccaggio: si attuano nei casi in cui ci sia rigidità lombare. Generalmente si svolgono oscillazioni con le gambe da una posizione prona su un tavolo, e dalla stazione seduta si inclina il busto in avanti, con le braccia tese verso i piedi.
Retroversione del bacino: è una fase importante della ginnastica correttiva perché condiziona tutto il lavoro successivo. Per apprendere la corretta retroversione del bacino si eseguono esercizi da decubito supino, si appiattisce la colonna lombare e, basculando il bacino, la si fa aderire al piano di appoggio: si svolge con arti inferiori semipiegati e successivamente estesi. Dalla posizione eretta invece, si appoggia il dorso alla parete e si effettua la retroversione del bacino dapprima mantenendo gli arti inferiori lontani dalla parete di circa 20-30cm, successivamente gli arti saranno ben adesi alla colonna. La retroversione viene svolta anche dalla posizione eretta e senza alcun appoggio.
Esercizi di trofismo: è un ampio insieme di esercizi che prevede:
- retroversione del bacino con contrazione di tipo isometrico;
- flessione del busto verso gli arti inferiori;
- flessione del busto dal piano inclinato;
- flessione degli arti inferiori verso il busto, sia con gambe estese che con gambe piegate;
- flessione reciproca degli arti inferiori e del busto.
Tutti gli esercizi vanno scelti e calibrati a livello di intensità e di sforzo in base al soggetto e al grado di iperlordosi da trattare. Ogni protocollo di Ginnastica Posturale® va personalizzato e sempre integrato con esercizi posturali e respiratori, importanti anche come opera di rieducazione e di prevenzione.